giovedì 27 dicembre 2012

Storia Elvis Presley


Storia di Elvis Presley 

Le origini
Elvis nacque l'8 gennaio del 1935 a Tupelo, Mississippi, sopravvissuto al gemello, che morì appena nato.  Il padre, Vernon, di origini scozzesi, non aveva un lavoro e la madre aggiustava come poteva i conti domestici. Abitavano in una modestissima casa appena fuori Tupelo. La sua prima chitarra la ricevette al suo ottavo compleanno, e Elvis imparò i primi accordi osservando uno zio che suonava durante le riunioni di famiglia. Poiché Vernon non riusciva a trovare un lavoro a Tupelo, i Presley decisero di partire alla volta di Memphis. Elvis ormai era adolescente, ma nella nuova città non riusciva a farsi troppe amicizie. Il suo carattere era schivo e timido ed era terribilmente attaccato ai genitori. Il suo look non lo rendeva per niente popolare tra i compagni di scuola: mentre gli altri ragazzi avevano pettinature in stile militare e t-shirt, Elvis portava i capelli con un ciuffo lungo e con le basette e vestiva con colori sgargianti. Elvis non faceva distinzioni di razza e frequentava ambienti sia della comunità bianca sia di colore. Da qui il suo approccio disinvolto anche con la musica. Per aiutare economicamente la famiglia, Elvis decise di fare il camionista per la Crown Electric di Memphis. Un giorno passando sull’Union Street vide che alla Sun Records di Sam Phillips chiunque, pagando un dollaro, poteva registrare un disco da portarsi a casa. Elvis decise di fare un regalo alla madre per il compleanno e decise di registrarle un disco, una vecchia ballata che aveva sentito per radio fin dai tempi di Tupelo, ascoltato il ragazzo, convocò immediatamente due session men che già avevano lavorato nel suo studio in passato, il contrabbassista Bill Black e il chitarrista Scotty Moore. In una notte di luglio del 1954, dopo aver provato per ore senza aver trovato niente di buono o di originale, Elvis vinse la sua timidezza e disse agli altri due: «La conoscete questa?», ed iniziò a suonare un vecchio pezzo country di Arthur Crudup, intitolato That's All Right Mama con un ritmo frenetico; Sam Phillips uscì dalla regia e li fermò dicendo ad Elvis: «no, non la conosco ma io di questo ne faccio un disco!». I primi dischi che Elvis fece per la Sun entrarono nella storia del rock: That's All Right , Blue Moon of Kentucky, Good Rockin' Tonight, Baby Let's Play House, titoli che catapultarono il giovane Elvis tra le stelle della musica del sud degli Stati Uniti. La musica proposta da Elvis era così nuova che gli ascoltatori telefonavano ai DJ delle radio per chiedere chi fosse quel nero che cantava canzoni country, oppure chi fosse quel bianco che cantava pezzi blues.. Nel 1955 il contratto di Elvis venne venduto da Sam Phillips, che con la sua piccola etichetta non poteva far fronte all'incredibile ascesa della sua giovane scoperta, alla RCA per l'allora cifra record di 35.000 dollari. Il manager di Elvis era il Colonnello Tom Parker.  Parker fece esibire Elvis alla televisione nazionale, facendolo entrare in tutte le case d'America. L'opinione pubblica si scandalizzò sia della musica che delle movenze selvagge che Presley portò in TV, ma le canzoni Heartbreak Hotel, Jailhouse Rock, Hound Dog, Love Me Tender, All Shook Up. Il famoso produttore Hal B. Wallis firmò con il colonnello Parker un contratto in esclusiva per avere Elvis nei suoi film e, negli anni tra il 1956 e il 1958, Presley interpretò 4 pellicole diretto da registi del calibro di Robert Wise e Michael Curtiz.
Il servizio militare 
Nel 1958 Elvis fu chiamato per il servizio militare e dovette partire alla volta della Germania e rimase lontano dalle scene per ben due anni. Il colonnello seppe però mantenere vivo l'interesse del pubblico e la popolarità di Elvis rimase intatta. Durante la sua permanenza in Germania, conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie: Priscilla Beaulieu, la figlia di un colonnello americano anche lui di stanza in territorio tedesco, ma gli inizi del nuovo decennio furono piuttosto duri. La madre Gladys morì il 14 agosto 1958 all'età di 46 anni e la cosa ebbe su Elvis effetti devastanti e dai quali non si riprese più. Nel 1960 fu ospite nello show televisivo di Frank Sinatra, che gli volle dare la possibilità di riacquistare la visibilità di un paio di anni prima. Elvis andò allo show pochi giorni dopo essere rientrato dal servizio militare.
Gli anni sessanta 
Le nuove rock band avevano ormai invaso il mercato dei primi anni sessanta, e i ragazzi avevano nuovi idoli musicali come i Beatles, i Beach Boys o i Rolling Stones. Nonostante Presley continuasse a incidere dischi interessanti, non vendeva più come un tempo e il colonnello decise di sfruttare il remunerativo filone cinematografico. In otto anni Elvis interpretò ben ventinove film, dei quali solo tre o quattro erano artisticamente validi. Gli altri erano tutti film B-movie, girati in due settimane con trame leggere. Elvis aveva una certa propensione alla recitazione anche se gli furono sempre affidati ruoli poco favorevoli a mostrare le sue doti. Fu scelto da Barbra Streisand per recitare nel film È nata una stella ma le richieste esose del Col. Parker lo impedì.
'68 Comeback Special
Nel 1968 Elvis, a trentatré anni, sposato e padre di una bambina, Lisa Marie Presley, stanco di fare film di poco conto, volle ritornare nel mondo della musica. Il colonnello organizzò uno special televisivo natalizio per la NBC, la regia venne affidata al giovane Steve Binder, che aveva già diretto un paio di documentari sul mondo del Rock & Roll e che aveva intenzione di fare uno special su Presley. Quello che fu poi chiamato "68 Comeback Special" non prese però le sembianze di una celebrazione del Natale, bensì la celebrazione del ritorno di Elvis Presley come rocker. L'incredibile successo dello show rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità. Decise così di ritornare a Memphis e di chiudersi in studio per una session di registrazione. Il frutto di questo lavoro furono due album acclamatissimi da critica e pubblico, Back In Memphis e From Elvis in Memphis. Tornò anche la voglia di esibirsi dal vivo e i membri di quella che sarebbe diventata la TCB Band e che annoverava tra le sue fila il bassista Jerry Scheff e il batterista Ronnie Tutt, il chitarrista ritmico John Wilkinson e il pianista Larry Muhoberac, il colonnello firmava un contratto di esclusiva con l'International Hotel di Las Vegas per una serie di concerti che avrebbero avuto un grandissimo successo di pubblico e critica.
Gli anni settanta 
Da quel momento sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti lontano dal pubblico e nell'arco di sette anni, fra il 1970 e il 1976, si esibì in quasi un migliaio di concerti, con una media di uno ogni due giorni e mezzo circa, anche due o tre nello stesso giorno. Malgrado insistenti voci di possibili tour esteri, Presley non si esibì mai al di fuori degli Stati Uniti o del Canada. Di conseguenza furono migliaia gli appassionati che da tutto il mondo si recarono oltreoceano per assistere ad una sua esibizione.
Aloha from Hawaii 
Il 14 gennaio 1973 venne trasmesso in TV il primo show via satellite da Honolulu seguito da un pubblico stimato di oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Dal concerto è ricavato Aloha From Hawaii: Via Satellite. La produzione discografica complessiva fu comunque enorme per tutto il decennio: a fianco di una serie di album pubblicati sull'etichetta economica RCA Camden, sottomarca della RCA, che raccoglievano brani provenienti dalle colonne sonore dei film degli anni sessanta, furono pubblicati numerosi album con materiale inciso in studio. Presley troncò, invece, ogni rapporto con Hollywood, e le uniche testimonianze della sua attività concertistica per immagini furono i due documentari Elvis, That's The Way It Is ed Elvis On Tour. Fin dal ritorno dal servizio militare, nel 1960, Presley si era mostrato sempre più guardingo nei rapporti con la gente, e così attorno a lui si era andata formando una impenetrabile barriera di parenti, amici e guardie del corpo, denominata Memphis Mafia, che lo proteggeva, ma gli impediva, tuttavia, di avere contatti con l'esterno. Tipico esempio di questa situazione, il fatto di affittare un teatro o un intero parco di divertimenti per passare una serata con gli amici, senza estranei. Verso la fine degli anni sessanta la situazione del cantante era già quella di un quasi recluso e ciò può in parte motivare l'entusiasmo che negli anni settanta lo portò a cercare, con incredibile frequenza, il contatto con il pubblico.
Gli ultimi giorni, preparazione di un nuovo Tour e morte 
I lunghi periodi di lontananza, i sempre più frequenti rapporti con altre donne, e la precaria salute di Elvis spinsero poi la moglie Priscilla a dividersi da lui, nel febbraio del 1972. Il 9 ottobre del 1973 venne sancito il divorzio a Santa Monica, e, sebbene l'amicizia tra Elvis Presley e la ex-moglie Priscilla sia durata per tutta la vita del cantante, ciò gli provocò un lungo periodo di acuta depressione. A quella che sembrava la crescita di uno stato ipocondriaco, si aggiungevano i risultati di una alimentazione disordinata, che portarono Presley a ingrassare vistosamente e a sottoporsi a diete dimagranti a base di medicinali. Alla fine del 1973 la salute di Elvis cedette di schianto. L'ultima esibizione di Presley fu a Indianapolis al "Market Square Arena" il 26 giugno 1977 dove eseguì una straordinaria interpretazione del pezzo Unchained Melody, brano usato come colonna sonora del film Ghost nella versione del 1965 incisa dai The Righteous Brothers e del vecchio successo "Bridge Over Troubled Water". Dopo il concerto, Elvis torna a Memphis per riposare e preparare il suo nuovo tour, previsto per dopo la metà di agosto. Il 16 agosto, poco dopo mezzanotte, Elvis torna a Graceland. Fino alle prime ore del mattino rimane sveglio con la famiglia e il suo staff, rilassandosi e curando gli ultimi dettagli per il nuovo concerto che avrebbe dovuto partire da Portland, nel Maine il 17 agosto. Verso le 7 del mattino si ritira in camera per riposare prima della partenza. Sono le ultime ore di vita. In tarda mattinata, Elvis viene trovato morto nella sua stanza da bagno dalla compagna Ginger Alden nella sua dimora a Graceland, a Memphis. Trasportato al Baptist Memorial Hospital, ne fu dichiarata la morte alle 15:30 per un attacco cardiaco. Aveva 42 anni. Graceland, la maestosa tenuta di Elvis Presley, è oggi un museo. Aperta al pubblico nel 1982, essa è divenuta una sorta di santuario del rock, meta del pellegrinaggio continuo dei suoi fan. Graceland risulta essere la seconda casa più visitata degli Stati Uniti con oltre 10.000 persone in visita a settimana, seconda solo alla Casa Bianca.
Cause del decesso
Il 16 agosto 1977, Elvis è morto nel suo bagno personale a Graceland, presumibilmente per un attacco cardiaco. Tuttavia, vi sono dati contrastanti per quanto riguarda la causa della sua morte. Nel suo corpo furono trovate quattordici sostanze medicinali prescrittegli dal medico personale, sostanze dunque legalmente somministrate ad Elvis. Altra causa imputata per la morte di Presley fu l'obesità. Secondo la stima del medico che effettuò l'autopsia sul corpo del cantante, Elvis al momento del decesso pesava circa 158 kg. Aveva messo su una buona parte di quel peso nell'ultimo periodo. I medici che lo ebbero in cura avevano cercato senza successo di cambiare il regime alimentare di Elvis già nel 1974. Non trascurabile anche l'ipotesi di uno shock anafilattico provocato da una parziale allergia alla codeina, sostanza presente in dosi massicce nei farmaci contro il mal di denti di cui Presley faceva uso durante quei giorni. L'ultima ipotesi sulla sua morte viene formulata tuttavia da un suo stretto conoscente nonché suo medico personale, il dottor George Nick Nichopoulos, che durante gli ultimi 12 anni della vita di Elvis l'ha avuto in cura, secondo il dottore, Elvis morì a causa di una costipazione cronica e per questo motivo fu trovato morto vicino al suo WC. La costipazione cronica causa infatti un colon sproporzionato, una mobilità intestinale quasi inesistente e anche obesità .
I dubbi sul decesso e le leggende 
Immediatamente dopo la scomparsa del cantante si diffusero voci sul genere della leggenda metropolitana che sostenevano, e sostengono tuttora, che egli fosse in realtà vivo, e che la sua morte fosse stata una messa in scena, elencando possibili avvistamenti di Elvis. Ad oggi, esistono associazioni, in particolar modo statunitensi, impegnate nel sostenere queste teorie. Tra le ipotesi più gettonate, spiccano la possibile origine aliena del cantante, il suo inserimento in un programma dell' Fbi per la protezione dei testimoni, e il volontario esilio del cantante stanco della vita condotta fino ad allora. Fra le altre curiose storie che lo riguardano, ce n'è una che gli attribuisce anche l'omicidio del presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy. 

Nessun commento:

Posta un commento